prefissoide
prefissòide s. m. [comp. di prefisso e -oide]. – Termine introdotto in linguistica da B. Migliorini per designare quei primi elementi di parole, generalmente composte, che, avendo acquistato una certa autonomia lessicale, possono essere premessi a parole di qualunque origine: per es. auto- nel sign. di «automobile» in autorimessa, autostrada e sim.; moto- nel sign. di «motocicletta» in motofurgone e sim.; foto- nel sign. di «fotografia» in fototeca, ecc.; i prefissoidi di questo tipo più diffusi sono, oltre a quelli già nominati, aero-, elettro-, fono-, radio-, tele-, termo-. In senso più ampio, si possono far rientrare nella categoria dei prefissoidi, piuttosto che in quella dei prefissi, altri elementi lessicali che hanno acquistato autonomia per la loro sempre crescente produttività di nuovi composti; tra i più frequenti, nel lessico ordinario e più spesso nel linguaggio scient. e tecnico: auto- (nel sign. di «da sé»), bio-, filo-, foto- (nel sign. di «luce, luminosità»), gastro-, geo-, idro-, megalo-, micro-, miso-, mono-, neo-, oleo-, paleo-, poli-, proto-, pseudo-, super-, zoo-, e il più recente porno-. Molto numerosi sono i prefissoidi della terminologia chimica (amino- o ammino-, ciclo-, etil-, fenil-, idro-, nitro-, tio-, ecc., talora anche di notevole lunghezza, come dietilaminoetil- e molti altri), che in realtà sono da considerare piuttosto elementi compositivi e che convenzionalmente si continuano (anche in questo Vocabolario) a chiamare prefissi.