prefettura
s. f. [dal lat. praefectura, der. di praefectus «prefetto»]. – 1. Nell’antica Roma, la carica di prefetto; anche, il territorio governato da un prefetto e gli uffici da lui dipendenti (dalla fine del sec. 4° a. C. erano dette prefetture le città d’Italia situate oltre una certa distanza da Roma, alla cui giurisdizione erano preposti i prefetti delegati dal pretore urbano); p. urbana, gli uffici generali del prefetto dell’Urbe. In età imperiale, ciascuna delle quattro parti in cui Diocleziano aveva diviso l’impero (Gallie, Illirico, Italia, Oriente). 2. In età moderna, titolo, ufficio, sede di prefetto, in quanto rappresentante del governo in una provincia; anche, il complesso degli uffici che dipendono da un prefetto, e la sede in cui il prefetto risiede: impiegato, consigliere, segretario di p.; aspirare alla p.; per avere il permesso bisogna rivolgersi alla p.; il palazzo della p.; andare in o alla prefettura. 3. Nell’organizzazione della Chiesa cattolica, p. apostolica, la funzione di prefetto apostolico, e il territorio al quale egli è preposto. Nell’ordinamento della Curia romana il termine indica due uffici: la P. degli Affari economici, per la vigilanza sulle amministrazioni della S. Sede, e la P. della casa pontificia, che regola tra l’altro le udienze, le cerimonie, le visite e i viaggi del Papa fuori del Vaticano.