preciso2
preciṡo2 agg. [dal lat. praecisus, propr. part. pass. di praecidĕre «tagliare, troncare»: v. precidere]. – 1. a. Che risponde esattamente alla realtà, ai fatti: fare un conto, un calcolo p.; non ho idee p. in proposito; è difficile fare delle previsioni precise. Di parola, che esprime esattamente il pensiero o il concetto, che è perfettamente appropriata: il linguaggio scientifico ha bisogno di termini p.; l’idea ce l’ho ma non mi vengono le parole p. per esporla; qual è il nome p. di questo strumento?; Né per ambage ... Ma per chiare parole e con preciso Latin rispuose (Dante). Analogam., riferito a persona, essere p. nella risposta (o nel rispondere), nel parlare, nel definire, nell’informare, ecc., lo stesso che dare risposte p., definizioni p., informazioni p., ecc. b. Ben determinato: avere uno scopo p.; non conosco i motivi p. della sua condotta; ha pronunciato quella frase con la p. intenzione di irritarmi; con sign. affini: è un gioco che ha le sue regole p., stabilite e definite con esattezza, anche nei particolari; non dovete agire senza un mio p. ordine, senza un mio ordine espresso e tassativo; vorrei conoscere il giorno p., la data p., il suo p. indirizzo, chiedendo risposte che non siano incerte, vaghe, approssimative. Come sinon. di esatto, è spesso riferito a numerali o a enti misurabili con dati numerici: sarò da te alle sette p., ci ho messo due ore p., non un minuto più né un minuto meno; è alto 50 centimetri p.; è distante due chilometri p.; peso 70 chili p., e sim. (analogam.: dimmi l’ora p.; qual è l’altezza p., la distanza p.?; dovresti dirmi il peso p., ecc.). Per estens., di strumento di misura che dà indicazioni accurate: una bilancia p., un orologio p., un termometro p., ecc. c. Di uso fam., stare p., andarci, entrarci p., e sim., di oggetti che sono della misura giusta: questo cappello mi sta p., queste scarpe mi stanno o mi vanno precise; penso che questo pensile faccia proprio al caso nostro: c’entrerebbe p. nella nicchia della parete. d. Riferito a persona, che fa le cose o svolge i suoi compiti con cura e precisione: un artigiano, un impiegato, un correttore di bozze molto p.; o che rispetta l’orario, gli appuntamenti, gli impegni presi: sono le 8 in punto ed eccola qui: precisa come sempre; è un bravo sarto ma non è mai p. nella consegna; più genericam., di chi è amante dell’ordine: mia moglie è molto p., e ogni cosa è sempre al suo posto. 2. Quando si istituisce un confronto, equivale a uguale, indicando, spec. nell’uso fam., identità o somiglianza: è p. al padre (non solo con riguardo ai tratti della fisionomia, ma anche al carattere, al comportamento); sembravano gemelli tanto erano p.; vorrei comprarmi un ombrello p. al tuo; questi due quadri sono p., e non si distingue il vero dal falso. In altri casi, insiste sulla natura e le qualità della cosa indicata, affermando che si tratta di quella e non altra: sono queste le sue p. parole; o per identificare con maggiore determinatezza: quali sono i suoi compiti p.?; e con valore più genericam. rafforzativo: questo sarebbe il tuo p. dovere. 3. Con valore e uso avverbiale: a. ant. Con precisione: intorno di lei Sì preciso di sopra si favella (Dante), con termini netti e precisi. b. In risposte, e usato assol., come affermazione o conferma: «È questo che intendevi dire?» «Preciso!» (cfr. il più com. esatto!). ◆ Dim. preciṡino, con il sign. 1 d, riferito a un bambino o ragazzo: è così precisino in tutto!; detto anche, ma con una connotazione per lo più limitativa e scherz., di persona adulta che dimostra metodicità e scrupolo eccessivo, o anche pignoleria, ma, spesso, fantasia limitata. ◆ Avv. preciṡaménte, con precisione: indicare precisamente l’ora dell’incontro; esprimersi precisamente; calcolare precisamente una distanza, l’ammontare di una spesa; più com. per confermare l’esatta rispondenza alla realtà: le cose stanno precisamente così; o come sinon. di proprio (talora con tono un po’ seccato o irritato): era precisamente questo che volevo da te; anche come risposta fortemente affermativa: «È un rimprovero che mi fai?» «Precisamente!».