precipitare
v. tr. e intr. [dal lat. praecipitare, der. di praeceps -cipĭtis «precipite»] (io precìpito, ecc.; come intr., aus. essere). – 1. tr. a. Buttare giù, scagliare in basso, scaraventare dall’alto, per lo più con violenza: i Romani precipitavano i traditori dalla rupe Tarpea; gli assediati fecero rotolare delle pietre e le precipitarono sugli assalitori; il turbine ... sradica gli alberi, precipita i massi, gonfia le acque (M. Moretti). Più com. il rifl. precipitarsi, gettarsi giù dall’alto, nel vuoto o nell’acqua: precipitarsi in mare, nel vuoto; p. da un aereo con il paracadute; talora con l’intenzione di uccidersi: un giovane signore ... s’era precipitato dal Ponte di Ripetta con manifesto proposito di morire (D’Annunzio); nell’uso fam., per iperbole più o meno scherz., accorrere, entrare o uscire da un luogo con gran velocità, con slancio: si è precipitato ad aprirgli la porta con ossequiosa deferenza; appena è suonato l’allarme si sono precipitati tutti verso l’uscita; mi sono precipitato a spostare la macchina, ma il vigile aveva già scritto la multa; si è precipitato all’aeroporto ma l’aereo era già partito; precipitarsi alla finestra; precipitarsi addosso a qualcuno, gettarglisi contro con impeto. b. fig., non com. Affrettare, accelerare, anticipare un’azione: p. la partenza; p. un giudizio; p. una decisione, stabilire qualcosa in fretta, senza pensare alle possibili conseguenze (con questo sign. è più com. il part. pass., v. precipitato1). Anche con uso assol.: pensiamoci con calma, non precipitiamo; non bisogna p., non si deve prendere una risoluzione affrettata. Letter., p. gli indugi, affrettarsi: Precipitò dunque gli indugi, e tolse Stuol di scelti compagni audace e fero (T. Tasso). c. fig., non com. Rovinare, mandare in rovina, ridurre allo sfacelo: a forza di spendere in corbellerie ha precipitato la casa (Goldoni). 2. intr. a. Cadere giù a capofitto, o più genericam., di persona o di cosa, cadere da grande altezza: è precipitato dal ponte, dal tetto, dal quinto piano; si teme che l’alpinista sia precipitato in un crepaccio; l’aereo è precipitato in mare; le macerie gli precipitarono addosso; Qual masso che dal vertice Di lunga erta montana ... Precipitando a valle Batte sul fondo e sta (Manzoni); per estens., arrivare o scendere di corsa, balzare giù con grande velocità: p. giù per le scale, lungo la discesa; Vista la faccia scolorita e bella Non scese no, precipitò di sella (T. Tasso). b. In usi fig. ha sign. simile a cadere, ma indica un’evoluzione più rapida e violenta: p. nella più nera disperazione; p. in rovina, in disgrazia, in un mare di guai; tanto il mio nome quanto la mia opera precipiteranno nell’oblio più assoluto (Montale). c. fig. Con uso assol., peggiorare, aggravarsi, volgersi rapidamente al peggio, verso una conclusione negativa: gli eventi precipitano; la situazione economica stava precipitando. 3. In chimica: a. Con uso intr., riferito a una sostanza disciolta in una soluzione (o che vi si è formata in seguito a una reazione), separarsi, in forma solida, dalla soluzione stessa, in genere andando a depositarsi sul fondo del recipiente. b. Con uso trans., meno com., provocare la precipitazione di una sostanza solida da una soluzione. ◆ Part. pres. precipitante, con funzione soprattutto verbale; anche come agg., letter., che defluisce impetuosamente (detto di acque), o che declina rapidamente (detto del Sole): il furore Delle sfrenate acque precipitanti (Graf); risalta, sotto il sole precipitante il nero di muli fermi sui pendii (Comisso); e in senso fig.: cercare ... il sollievo della propria fortuna precipitante (Brusoni). Per l’uso come s. m., v. precipitante. ◆ Part. pass. precipitato, anche come agg. e come s. m. (v. precipitato1 e precipitato2).