preavviso
preavviṡo s. m. [comp. di pre- e avviso1]. – 1. Avviso preventivo; notizia, comunicazione, avvertimento dato in anticipo, oralmente o per iscritto, di fatto che avverrà o di cosa che si farà nel futuro; anche, le parole con cui si avverte, e il foglio che le contiene, se scritte: è arrivato, se n’è andato senza p.; mandare, leggere, aspettare un p.; proclamare, effettuare uno sciopero senza p.; ricevere un p. di pagamento; comunicazioni telefoniche con p., quelle precedute da una segnalazione perché all’apparecchio si presenti una determinata persona della famiglia o della ditta dell’utente; segnale di p., segnale stradale di forma quadrangolare che in prossimità di un bivio indica, mediante frecce bianche su fondo azzurro, le località cui conducono le varie strade. 2. Nei contratti con durata a tempo indeterminato, il periodo di tempo che, di regola, deve intercorrere tra il momento in cui uno dei soggetti del contratto manifesta la sua volontà di recedere e quello in cui il contratto stesso ha termine. In partic., nel contratto di lavoro a tempo indeterminato, la dichiarazione di recesso, sia dell’imprenditore sia del lavoratore, che deve precedere l’estinzione del rapporto di un tempo variamente determinato dai contratti collettivi, dagli usi o valutato secondo equità: dare, ricevere il p.; essere in p.; p. di licenziamento; indennità di p., corresponsione dovuta al lavoratore, in casi ben determinati di licenziamento senza preavviso, di un importo equivalente alla retribuzione che sarebbe spettata per il periodo previsto. Per estens., l’intero periodo che intercorre tra la comunicazione e la fine del rapporto di lavoro: un p. di quindici giorni; licenziarsi con otto giorni di preavviso. 3. Nella tecnica bancaria, la comunicazione, verbale o scritta, che un contraente dà all’altro, di procedere entro un termine convenuto all’esecuzione di un’operazione oppure alla liquidazione di un conto o di un rapporto di credito. 4. non com. Segno premonitore: si divertiva a vedere, per ogni falciata, la vibrazione che le erbe cadendo trasmettevano alle vicine, come un p. di morte (Piovene).