prateria
praterìa s. f. [der. di prato]. – 1. Vasta estensione di terreno, per lo più pianeggiante, occupata da prati: ampia, immensa, sconfinata p.; le p. dell’America Settentrionale; talora anche sinon. di prato, per indicare genericam. una formazione vegetale erbacea (per es., le p. di altitudine, le p. xeriche, ecc.). Sotto l’aspetto fitogeografico, è una cenosi erbacea, tipica di regioni pianeggianti, di estensione variabile in rapporto alla situazione orografica (per es., savane, steppe, pascoli); la sua flora è caratterizzata dalla prevalenza di graminacee, associate con altre erbe (per es., composite e leguminose) ed è correlata con le condizioni pedoclimatiche. Fauna della p., l’insieme degli animali viventi nella prateria, tipicamente quella nordamericana, caratterizzata da una predominanza di specie erbivore adattate ai terreni aperti quali l’antilocapra, il bisonte, il cane delle praterie. Indiani delle p., popolazioni amerindie stanziate nella regione pianeggiante nordamericana compresa fra i versanti orientali delle Montagne Rocciose e la valle del fiume Mississippi; un tempo cacciatori nomadi, sono oggi confinati nelle riserve. 2. a. Cane delle p., altro nome del cinomio. b. Gallo delle p. o tetraone della p., uccello galliforme della famiglia tetraonidi (Tympanuchus americanus), che vive nelle praterie dell’America Settentr. e del Canada, oggi piuttosto raro: lungo una cinquantina di cm, ha due ciuffi di penne che sporgono ai lati del collo del maschio e ricoprono due aree nude; il piumaggio è di colore fondamentale grigio-rossiccio. c. Lupo delle p., altro nome del coyote. 3. Per analogia, p. sottomarine, fitocenosi dei fondali marini sabbiosi nella zona infralitorale, ricche di fauna ittica, formate da piante superiori appartenenti a generi diversi (posidonia, zostera, ecc.); possono estendersi anche per alcune centinaia di metri lungo la costa. TAV.