pranzo
pranżo s. m. [lat. prandium]. – 1. a. Il pasto di mezzogiorno (in passato era generalm. il pasto principale della giornata), in contrapp. a cena, il pasto della sera: andare a p.; invitare a p.; mi ha offerto il p.; il p. della domenica; ci vediamo a p.; pranzi di famiglia con la tovaglia del corredo e ghiottonerie da festa (Clara Sereni); stanza, sala da p., dove si consumano i pasti; tavola da p., sulla quale si mangia. Nell’uso ufficiale ed elevato si preferisce, peraltro, chiamare colazione, termine di tradizione letter., il pasto del mezzogiorno, riservando pranzo al pasto della sera. b. Banchetto, pasto lauto, ricco, elegante, per lo più con molti invitati: dare, offrire, organizzare un p.; un p. importante (per il numero e il prestigio dei partecipanti); p. di gala, di cerimonia, di beneficenza; p. di fidanzamento, di nozze; p. d’onore, organizzato per festeggiare una persona; p. ufficiale, in senso stretto quello offerto da un’autorità o da un pubblico rappresentante, disposto secondo le norme e il protocollo prescritti, per lo più in occasione di visite ufficiali, e che può comportare usualmente la presenza di persone investite di alte cariche pubbliche: gli invitati sono scelti in relazione alla loro carica e a quella dell’ospite d’onore, e i loro posti sono assegnati secondo l’ordine delle precedenze (in senso più ampio, un convito riveste carattere di ufficialità quando sia di alta rappresentanza e sia dato in funzione della carica ricoperta, oppure quando intenda celebrare una ricorrenza, festeggiare un avvenimento, o sancire una posizione assunta di fronte alla società, purché rimanga vincolato alle norme protocollari rispettando le precedenze nell’assegnazione dei posti); p. a buffet, quello con posti a tavola, preparati disponendo le posate normali e da dessert, il tovagliolo e i bicchieri, mentre i piatti si trovano a disposizione sul buffet presso il quale gli ospiti provvedono a servirsi con l’aiuto di camerieri per poi riprendere il posto a tavola; p. in piedi, quello in cui è previsto un buffet al quale gli invitati possono servirsi da soli (in genere aiutati da camerieri) di cibi e bevande da consumare senza sedersi. 2. L’insieme dei cibi, delle portate servite durante il pasto; un p. ricco, abbondante, modesto, frugale; fare un lauto pranzo. 3. Come designazione di tempo, per indicare approssimativamente l’ora in cui si va a tavola: è l’ora di p.; ho un appuntamento prima di p.; ci vediamo dopo p. (anche in grafia unita, con valore di avv. e s. m.: v. dopopranzo). ◆ Dim. pranżétto, pranżettino, pranzo semplice, senza pretese (o gustoso, appetitoso); spreg. pranżùccio; accr. pranżóne; pegg. pranżàccio.