post-voto
(post voto), agg. inv. Successivo a una tornata elettorale. ◆ Il corrispondente del «Tagesspiegel» a Washington spiegava ieri mattina, commentando alla Cnn i discorsi dei due sfidanti, che in realtà la sensazione di vuoto istituzionale nel lungo post voto è stata particolarmente sentita in un’Europa spesso segnata da crisi politiche tradottesi in tragedie. I cittadini americani, al di là delle minoranze più politicizzate, non hanno avvertito questo stato di preallarme così vivo Oltreatlantico. (Foglio, 15 dicembre 2000, p. 3) • Alla riunione dei Comitati si respirava aria niente affatto di sconfitta; molti applausi e parecchi annunci di iniziative. Era la prima assemblea post-voto dei Comitati per l’Ulivo. (Sicilia, 12 agosto 2001, p. 31, Omnibus) • Increduli i suoi della Margherita, che oggi alla prima riunione post-voto della direzione cittadina gli chiederanno «spiegazioni». Infastiditi i Ds. Nando Dalla Chiesa resta solo nella sua denuncia a sorpresa su quell’«Opa ostile» lanciata da imprecisati interessi economici e politici per scalare Margherita e Ds cambiandone i vertici. (Giuseppina Piano, Repubblica, 5 giugno 2006, Milano, p. III).
Derivato dal s. m. voto con l’aggiunta del prefisso post-.
Già attestato nella Repubblica del 12 giugno 1985, p. 3 (Giorgio Battistini).