post-Kyoto
(post Kyoto), agg. inv. Successivo al trattato internazionale per la salvaguardia dell’ambiente sottoscritto nella città giapponese di Kyoto l’11 dicembre 1997. ◆ [George W. Bush] ha invitato a entrare in un’era «post Kyoto» per superare un trattato che, a suo parere, metterebbe in ginocchio l’economia americana. (Danilo Taino, Corriere della sera, 7 luglio 2005, p. 9) • Se è vero dunque che da qui al 2020 l’Italia s’è impegnata con gli accordi post-Kyoto a ridurle [le emissioni nocive] di 98 milioni di tonnellate all’anno, a conti fatti basterebbero cinque siti di stoccaggio per seppellire nel sottosuolo 20 milioni di tonnellate ciascuno e risolvere così il problema. (Giovanni Valentini, Repubblica, 13 dicembre 2006, p. 33, Cronaca) • Il presidente Usa ha assicurato di avere «un forte desiderio» di collaborare per un accordo Post-Kyoto e per raggiungere nuovi importanti obiettivi. (Europa, 7 giugno 2007, p. 1, Prima pagina).
Derivato dal toponimo Kyoto con l’aggiunta del prefisso post-.