posporre
pospórre v. tr. [dal lat. postponĕre, comp. di post «dopo» e ponĕre «porre»] (coniug. come porre). – 1. Mettere, collocare dopo un’altra cosa (in contrapp. a anteporre e preporre): p. il cognome al nome; in latino la preposizione «versus» di solito si pospone al sostantivo; ha invertito gli argomenti posponendo quelli meno importanti. In senso fig., porre in secondo piano, considerare meno importante rispetto ad altra cosa o persona: p. l’utile al dilettevole, il proprio interesse al dovere; è stato posposto a un collega più giovane e meno dotato di lui; ne’ grandi offici Sempre pospuosi la sinistra cura (Dante), la cura delle cose materiali. 2. non com. Spostare a più tardi, differire, posticipare: p. la data di una riunione, della partenza. ◆ Part. pass. pospósto, anche come agg.: talora un sostantivo posposto a un altro sostantivo acquista valore aggettivale (per es., «principe consorte», «poeta contadino»); provò molta amarezza nel vedersi posposto a chi valeva meno di lui.