porpora /'porpora/ [lat. purpŭra, dal gr. porphýra]. - ■ s. f. 1. [sostanza colorante rossa ricavata nell'antichità da alcuni molluschi gasteropodi marini o prodotta mescolando cloruro aurico con cloruro stannoso] ≈ (lett.) ostro. 2. (estens.) [il colore della porpora, rosso intenso tendente al viola: paramenti d'oro e di p.] ≈ bordò, carminio, cremisi, vermiglio. ● Espressioni: fig., diventare (o farsi) di porpora → □. 3. a. (abbigl., tess.) [stoffa tinta di porpora o che abbia il colore della porpora e, anche, veste stessa fatta di tale stoffa, o che ha tale colore] ≈ (lett.) ostro. b. (fig.) [carica e dignità di cardinale: la sacra p.] ≈ cardinalato. 4. [nome com. di affezione caratterizzata dalla formazione, nel sottocutaneo o nella sottomucosa, di numerose macchie emorragiche] ≈ Ⓣ (med.) pelioma, Ⓣ (med.) peliosi. 5. (fot., tipogr.) [colore ottenuto per composizione additiva dal rosso e dal blu] ≈ magenta. ■ agg. invar. [di colore rosso intenso, tendente al viola: un maglione p.; una stoffa di color p.] ≈ carminio, cremisi, porporino, (lett.) purpureo, (lett.) puniceo, vermiglio. □ diventare (o farsi) di porpora [diventare rosso] ≈ arrossire, avvampare, farsi di brace. ↔ impallidire, sbiancare.