popolocrazia
s. f. Il governo del popolo, inteso come comunità territoriale e identitaria chiusa e autosufficiente. ◆ Mi interessa, invece, ragionare di come stiano cambiando la democrazia e l'Europa. Sulla spinta dei nuovi soggetti politici. Definiti "populisti". Perché evocano e invocano il "popolo sovrano", contro le èlite dei partiti e delle istituzioni di governo, al tempo della "democrazia rappresentativa". La democrazia, in Europa: si sta trasformando in "popolocrazia". Perché il "demos", il principio della cittadinanza, titolare di diritti e doveri, tende a venire ri-definito in "popolo". Comunità indistinta, unita dai confini e dai nemici. I nuovi "populisti", emersi nell'ultima fase della nostra storia, condividono, infatti, l'avversione verso i "capi", le burocrazie. (Ilvo Diamanti, Repubblica.it, 20 marzo 2017, Politica) • Il revisionismo, la retorica e la demagogia, sinanche la popolocrazia appartengono alla medesima famiglia: quella della propaganda. (Alessandro del Monte, Cronachefermane.it, 24 aprile 2017, Memoria).
Composto dal s. m. popolo con l’aggiunta del confisso -crazia.