popolare1
popolare1 (ant. populare) agg. [dal lat. popularis, der. di popŭlus «popolo1»]. – 1. a. Del popolo, inteso come collettività dei cittadini, senza distinzione di classi sociali: cercare il favore p.; ottenere il consenso p.; volontà p.; sovranità p.; referendum p.; giudice p. (v. giudice); democrazia p. (v. democrazia); fatti che hanno suscitato l’indignazione p.; nel linguaggio giur., azione p., diritto riconosciuto al cittadino di adire il giudice nell’interesse non già proprio bensì di pubbliche istituzioni inerti, in casi peraltro specifici ed eccezionali: l’ipotesi più ampia è quella per la quale il contribuente può far valere davanti al giudice amministrativo azioni e ricorsi che spetterebbero al comune. Per estens., democratico: governo p.; repubblica p.; partiti popolari. In partic., Partito Popolare Italiano, denominazione storica del partito d’ispirazione cristiana fondato da Luigi Sturzo nel 1919 e disciolto nel 1925. b. Lingua p., la lingua dell’uso comune; in grammatica storica, parole o voci p., forme p. (in contrapp. alle parole o forme dotte), quelle che, usate ininterrottamente dalla latinità alla nascita del volgare, hanno subìto tutti i mutamenti fonetici causati dall’evolversi della lingua nel tempo. 2. a. Che si riferisce al popolo inteso come insieme delle classi sociali meno elevate, aventi un tenore di vita modesto, e quindi economicamente, socialmente, culturalmente arretrate: i ceti p.; lotte p.; rivendicazioni p.; che è abitato, o frequentato da tali classi di popolo: i quartieri p.; un rione p.; una zona molto p.; un cinema popolare. b. Fatto, istituito per il popolo, a favore del popolo: case p., categoria di abitazioni costruite con capitale pubblico o privato, destinate ai lavoratori dipendenti e ai ceti meno abbienti, ubicate in genere alla periferia della città e configurate spesso come fabbricati intensivi o, meno frequentemente in Italia, come quartieri giardino; prezzi p.; feste p.; uno spettacolo, una manifestazione p.; biblioteche p.; credito p., quello concesso alle categorie dei piccoli produttori per le esigenze delle loro modeste attività commerciali e artigiane; durante il fascismo, treni p., istituiti per gite, visite a mostre e sim., con forti riduzioni sul prezzo del biglietto. c. Che è vantaggioso per il popolo, per le classi meno abbienti: una politica p.; una legge p.; provvedimenti popolari. d. Italiano p., espressione con la quale, a partire dagli anni Sessanta del sec. 20° alcuni linguisti hanno indicato il tipo di italiano imperfettamente acquisito da chi ha per madrelingua il dialetto o, in genere, da persone non istruite, che hanno appreso la lingua attraverso la comunicazione orale. e. Con riferimento al comune medievale, i popolari (sostantivato), gli appartenenti al popolo, nel senso specifico che ebbe allora questa parola (v. popolo1, n. 3 a): essendo i p. preposti a guardia d’una libertà, è ragionevole ne abbino più cura (Machiavelli). 3. a. Di espressione, forme d’arte e sim. che trae origine dalle tradizioni, dalla cultura del popolo: poesia p.; musica p.; teatro p.; canti, danze, balli p.; storia, studio delle tradizioni popolari. b. Diffuso in mezzo al popolo: credenze, leggende, superstizioni p.; un detto, un proverbio p.; medicina p. (v. medicina, n. 2 a); anche, diffuso largamente tra il popolo per le caratteristiche di accessibilità, di facilità, di immediata comprensione: libri p.; letteratura p.; romanzo p.; stampe p., raffigurazioni in stile semplice e ingenuo, talvolta grossolano, di fatti leggendarî, vite di santi e di eroi, episodî miracolosi, e sim., diffuse fino al secolo scorso. c. Filosofia p., espressione con cui in Germania (ted. Popularphilosophie) a metà del sec. 18°, si designò l’attività filosofica di un gruppo di scrittori (M. Mendelssohn, Chr. Garve e altri) che con la loro opera intesero divulgare presso un pubblico più vasto la cultura illuministica. 4. Che è molto conosciuto dal popolo (inteso come universalità dei cittadini) e ne gode il favore, le simpatie; quindi, benvisto, benvoluto: un attore, un calciatore p.; è stato un presidente molto p.; il calcio e il ciclismo sono sport sempre p. in Italia. ◆ Avv. popolarménte, da parte del popolo, presso il popolo: a Roma la cupola di S. Pietro è detta popolarmente ‘il cupolone’; in modo popolare, in forme popolari, che esprimono le esigenze del popolo: un referendum popolarmente sentito come necessario.