polverizzazione
polveriżżazióne s. f. [der. di polverizzare]. – 1. In genere, operazione con cui si polverizza una sostanza solida o anche liquida (in questo caso detta più propriam. nebulizzazione). In partic.: a. Nella tecnica, operazione comune a molte lavorazioni industriali, che si esegue con frantoi e mulini di diverso tipo per ottenere polvere, più o meno fine, da pezzi di materiale solido. b. Operazione farmaceutica, eseguita per lo più con un mortaio, che tende a ridurre droghe o altre sostanze medicamentose in polvere. c. P. elettrica, metodo per la preparazione di colloidi metallici, consistente nel far scoccare un piccolo arco voltaico tra due elettrodi del metallo mantenuti sott’acqua. 2. Con riferimento all’uso fig. di polverizzare, nel linguaggio econ. è detto p. della terra o della proprietà terriera il frazionamento del possesso in unità individuali talmente esigue da non essere ciascuna in grado di costituire un’azienda autonoma e di fornire perciò al coltivatore completa occupazione e un reddito sufficiente per il sostentamento suo e della sua famiglia; analogam.: p. della produzione, dell’offerta, della domanda, della distribuzione commerciale (v. polverizzare, n. 3 e polverizzato). 3. L’operazione di cospargere con sostanze polverizzate; in partic., in agraria, trattamento (impropriam. detto anche solforazione) fatto a una pianta con un anticrittogamico polverulento o adsorbito da una sostanza polverulenta, diverso perciò dalla nebulizzazione.