polverino
s. m. [dim. di polvere]. – 1. a. Sabbia finissima, o limatura di ferro, o segatura di legno, che un tempo, prima che si diffondesse l’uso della carta assorbente, veniva usata per asciugare l’inchiostro di uno scritto a penna, cospargendovelo sopra. Fig., metterci il p., approvare quanto è stato fatto o scritto da altri (e s’intende, per lo più, senza neanche esaminare, o senza aggiungere nulla di proprio). Per metonimia, il vasetto bucherellato nella parte superiore che conteneva e con cui si versava il polverino: buttando in terra libro, carta, calamaio e p. (Manzoni). b. ant. o letter. Orologio a polverino, o più brevemente polverino, la clessidra: il Tempo veglia alle porte con la sua falce e col suo p., come nelle vecchie stampe (D’Annunzio). 2. Polvere minuta di carbone. 3. Polvere nera (da sparo) finemente macinata o passata al setaccio, di grande uso in pirotecnia e, in passato, per l’accensione della polvere in grani. 4. A Roma, la sabbia del Tevere; in passato, erano chiamati polverini gli arenili, le rive sabbiose del Tevere, prima che venissero costruiti i muraglioni degli argini.