poltrone
poltróne agg. e s. m. [der. di poltro2]. – 1. (f. -a) a. Chi sta volentieri a poltrire, e più genericam. persona pigra, lenta, svogliata, che ama l’ozio e l’inerzia: alzati, p.!; non fare il p.!; è stato sempre un gran p.; come agg.: non ho mai conosciuto un ragazzo più p. di mio figlio. b. Nel passato, pauroso, vigliacco (cfr. anche il fr. poltron «che ha paura del pericolo»); così nelle frasi proverbiali (ormai disusate): la guerra non è fatta per i p.; l’armi dei p. non tagliano né forano. c. ant. Persona di condizione umile o spregevole: lo ’mperadore Federigo trovoe uno p. ad una fontana, e chieseli bere (Novellino). 2. s. m. In zoologia, altro nome del bradipo. ◆ Dim. poltroncèllo; pegg. poltronàccio; accr. poltroncióne: vorrebbe rider poco quel poltroncione del conte di Pitigliano (D’Azeglio).