poliziottesco
s. m. Genere letterario o cinematografico che racconta storie o vicende criminali e le relative indagini condotte da poliziotti o da investigatori privati. ◆ L’organizzazione del materiale segue le modalità delle guide turistiche: ad ogni regione è riservato un capitolo, introdotto da una cartina dove piccoli ciak segnalano le location dei film, e il testo principale è affiancato a boxini riservati a istituzioni (a Milano è segnalata la Cineteca), filoni (il poliziottesco) e autori (Franco Piavoli). (Luca Mosso, Repubblica, 8 dicembre 2005, Milano, p. V) • L’idea più bella della serie [«48 ore»] è senz’altro l’ambientazione genovese, arena setting abbastanza poco sfruttata (anche se negli anni 70 vi è nato il poliziottesco), con il porto vecchio, i carruggi, la collina che digrada verso il mare. (Aldo Grasso, Corriere della sera, 4 maggio 2006, p. 55, Spettacoli) • Il primo [«La legge violenta della squadra anticrimine», 1976 ], un classico poliziottesco diretto da Stelvio Massi e interpretato da Lee J. Cobb e John Saxon è girato tra Bari, Trani, Castel del Monte. (Antonella Gaeta, Repubblica, 11 maggio 2006, Bari, p. X).
Derivato dal s. m. poliziotto con l’aggiunta del suffisso -esco.
Già attestato nella Repubblica del 30 giugno 1984, p. 19 (Tullio Kezich).