polipo
pòlipo s. m. [dal lat. poly̆pus, che è dal gr. πολύπους (propr. «che ha molti piedi»), comp. di πολυ- «poli-» e πούς «piede»]. – 1. Variante frequente, spec. nell’uso com., di polpo, nome dei molluschi cefalopodi ottopodi, e in partic. della specie Octopus vulgaris, largamente diffusa nel Mediterraneo. 2. In zoologia, una delle due fasi principali del ciclo vitale dei celenterati (l’altra è quella di medusa), che prevale negli antozoi e negli idrozoi, caratterizzata per lo più dalla riproduzione asessuale per gemmazione: il corpo, costituito da un tubo cilindrico, di solito fissato per la base (disco pedale), ha l’estremità orale superiore circondata generalmente di tentacoli mobili e contrattili, le cui pareti sottili sono formate da due soli strati di cellule (ectoderma e endoderma o gastrodermide), separati da uno strato gelatinoso monocellulare, la mesoglea, che circondano una cavità gastrovascolare connessa con i canali dei tentacoli. I tre strati sono costituiti da varî tipi di cellule, tra le quali si trovano le cnidocisti o nematocisti. 3. In medicina, escrescenza di piccola dimensione, liscia, più o meno tondeggiante, che sporge, sessile o peduncolata, su una superficie mucosa (del naso, dell’utero, dello stomaco, dell’intestino, ecc.), costituita da una proliferazione mucosa di varia natura (iperplastica, malformativa, neoplastica, benigna o maligna: p. infiammatorio, p. adenomatoso, ecc.); nei casi in cui l’estroflessione mucosa è determinata da una tumefazione in sede più profonda (angioma, neurinoma, ecc.) si parla, più propriam., di neoplasia polipoide. 4. Nome con cui sono talora indicate, per il loro aspetto, le benne a più valve per gru o escavatori. 5. In marina, gruppo di valvole posto sotto la camera di manovra dei sommergibili, per comandare l’afflusso di aria alle casse di assetto. ◆ Dim. polipétto, soprattutto come nome comune dei polpi giovani, di dimensioni molto piccole, chiamati anche moscardini, apprezzati nella cucina, specialmente per la preparazione di antipasti di mare.