polietica
s. f. Il contributo dell’etica alla politica. ◆ «La politica deve riscoprire la sua specifica dimensione etica, la "Polietica", che non è moralismo di facciata, ma capacità di promuovere cambiamenti di lungo periodo che rispondano agli interessi generali dei cittadini e del Paese» scrive il presidente della Confindustria. E proprio [Riccardo] Illy lancia questa sfida di inizio millennio sull’ultima pagina: «È arrivato il tempo in cui i nodi del cambiamento devono essere sciolti: il tempo della polietica». Un neologismo coniato dallo scrittore Paolo Maurensig. L’etica della politica consiste «nel rispettare la scala dei valori, prima gli interessi generali e poi quelli particolari, e nel porsi in un orizzonte temporale più lungo del mandato, unico modo per attuare riforme e decisioni davvero efficaci». (Letterio Scopelliti, Gazzettino, 21 ottobre 2006, Nordest, p. 4) • [Riccardo] Illy scomoda il neologismo di uno scrittore goriziano, Paolo Maurensig: «Polietica, l’etica nella politica – cita il governatore –. Se applico quel principio, il vero nodo ormai appare la legge elettorale da cambiare, anche per referendum. Perché la mia sensazione è che ormai non ci sia più spazio per migliorare il programma dell’attuale coalizione». (Federico Fubini, Corriere della sera, 9 giugno 2007, p. 11, Politica).
Composto dai s. f. poli(tica) e etica.