policonsumatore
s. m. Chi fa uso di sostanze stupefacenti di diverso tipo. ◆ tossici gravi, cronici, oppure l’opposto, giovanissimi policonsumatori, sperimentatori di ogni sostanza, i cosiddetti surfisti dell’universo droga. (Repubblica, 28 ottobre 2001, p. 19, Politica interna) • Ormai non è più un problema di droga, di sostanze lecite o illecite, di «trasgressione» come si diceva una volta, di età d’inizio più o meno precoce e così via: il punto è «lo sballo come fatto di mercato. E come tale, se si vuole risolverlo sul serio, va affrontato». Che vuol dire? «Vuol dire che oggi il policonsumatore di sostanze, quando compra una sostanza, nella sua testa non compra quella cosa lì: compra il risultato finale, lo sballo appunto, che però significa anche la "prestazione", il sentirsi all’altezza, insomma tutta una serie di condizioni considerate tuttora non soltanto lecite ma, nella mentalità corrente, addirittura "positive", pubblicizzate e socialmente condivise da quegli stessi "adulti" che poi dovrebbero spiegare ai ragazzi che la droga fa male...». È questa la riflessione di Riccardo Gatti, direttore del dipartimento dipendenze dell’Asl di Milano. (Paolo Foschini, Corriere della sera, 22 maggio 2004, p. 51, Cronaca di Milano).
Composto dal confisso poli- aggiunto al s. m. consumatore.
Già attestato nella Repubblica del 28 giugno 1990, p. 9 (Silvana Mazzocchi).