pointillisme
〈puẽtii̯ì∫m〉 s. m., fr. [der. di pointiller «punteggiare», da point «punto»]. – Tendenza pittorica manifestatasi in Francia nell’ultimo ventennio dell’Ottocento: sulla base delle contemporanee teorie di ottica fisica, intendeva sostituire un fondamento scientifico all’intuizione soggettiva della luce tipicamente impressionista, il che nella pratica avveniva mediante un procedimento di pittura a piccole pennellate regolari, spesso puntiformi, di colori puri, non impastati, semplicemente giustapposti sulla tela; connesso con il divisionismo italiano, e iniziato da G. Seurat, ebbe fra i suoi maggiori esponenti P. Signac, H.-E. Cross e, per un certo tempo, C. Pissarro e O. Redon. Il termine è stato spesso reso in ital. con puntinismo.