podere2
podére2 s. m. [dalla voce prec., passata a un sign. concr.: «ciò che si possiede»]. – Fondo rustico destinato a coltura o suscettibile di coltura, lavorato da una o più famiglie coloniche in proprio o per contratto di affitto o, un tempo, di mezzadria: poderi di piano, di poggio, di collina, di costa, di mezza costa; p. ricco, povero; p. che frutta, che rende, che dà poco frutto; p. coltivato (o tenuto) a grano, a vigna, a olivi; essere a podere, di contadino che vi lavora come mezzadro (analogamente, cercare p., lasciare il p., esser fuori di p.); in senso fig. (ma ormai ant.), ha trovato un p., è un p. per lui e sim., con riferimento ad attività che dà guadagni lauti e sicuri. Per la locuz. fare a lascia podere (o a lasciapodere), v. lasciapodere. ◆ Dim. poderétto, poderino; spreg. poderùccio, poderùcolo; accr. poderóne; pegg. poderàccio.