plusvalente
agg. e s. m. e f. Detto di giocatore di calcio cui è assegnato un valore finanziario aumentato rispetto al suo costo o al suo valore precedente. ♦ Signor Mustafi, a leggere il sito specializzato “transfermarkt” è lei il plusvalente della Sampdoria. Il suo valore di mercato negli ultimi mesi è salito a 2 milioni. «Conosco il sito, ma non vado a leggere la mia quotazione... ». E in realtà è un valore al ribasso. Perché se qualcuno oggi fosse interessato a acquistarla, la Samp chiederebbe circa il triplo. «Caspita, ma a me non dice niente nessuno di queste cose». (Dam. Bas., Secolo XIX.it, 28 febbraio 2014, Sport) • Che delusione Di Francesco. Che Pallotta e Monchi non lo esonerino, ci sta non vogliono perdere i soldi, scommettono in un ormai poco probabile quarto posto, tanto se non arriva, Pallotta vende prima tutti i giocatori plusvalenti e poi la Roma stessa, Monchi va all’Arsenal e via. (Giallorossi.net, 31 gennaio 2019) • Questo cambio di prospettiva permette di scoprire che la nostra serie C è stata convertita nel pianeta dei plusvalenti. Il magico mondo dove vengono parcheggiati calciatori cui sono state associate valutazioni salva-bilanci. Messi lì forse nella speranza che giunga la maturazione tecnica, o più probabilmente nell’attesa che scadano l’impegno contrattuale e le qute d’ammortamento sui diritti pluriennali alle prestazioni sportive. (Pippo Russo, Domani, 1° novembre 2020, p. 7, Fatti).
Ricavato dal s. f. plusvalenza, sulla base di un ipotetico v. *plusvalere.