plica1
plica1 s. f. [dal lat. plica «piega»]. – 1. a. ant. o letter. Piega, in senso proprio e fig.: quell’anima, quel corpo ti sono troppo intimamente note, nelle più riposte loro parti e pliche (Imbriani). b. In diplomatica, la piegatura che si faceva nella parte inferiore del documento, in corrispondenza del sigillo, perché questo risultasse meno facile a strapparsi. 2. In embriologia e anatomia, termine usato come sinon. di piega, per indicare un ripiegamento, un sollevamento o un ispessimento di un tessuto: p. vocali, le corde vocali inferiori (o vere), che svolgono un ruolo fondamentale nella fonazione (v. fonazione e rima2); p. mongolica, ripiegatura falciforme della palpebra superiore, che ricopre l’angolo interno dell’occhio; p. semilunare, rudimento della terza palpebra o membrana nittitante, tipica di alcuni squali, degli anfibî e dei sauropsidi, rappresentata nell’uomo da una piccola piega della congiuntiva, medialmente alla quale si trova la caruncola lacrimale (al plur., pliche semilunari, le caratteristiche pieghe a forma di semiluna che sporgono numerose dalla superficie interna del colon dei mammiferi); p. o pieghe neurali, i cercini che si sollevano ai margini della piastra neurale e che, accrescendosi, si saldano e formano il tubo neurale; p. o pieghe amniotiche, ripiegature del disco embrionale intorno all’embrione, che nei sauropsidi e in alcuni mammiferi conducono alla formazione del pleuroamnio; p. cutanea, lembo di cute sollevato e stretto fra le dita, di cui si misura lo spessore con apposito strumento (plicometro), nelle ricerche volte a valutare lo stato di nutrizione di un soggetto. Per la p. polonica, in medicina, v. polonico.