plancton
plàncton (meno com. plànkton) s. m. [dal fr. plancton, che è dal ted. Plankton, e questo dal gr. πλαγκτόν, neutro di πλαγκτός «errabondo», der. di πλάζω «andar errando»]. – In biologia, l’insieme degli organismi vegetali (fitoplancton) e animali (zooplancton) di dimensioni minute o microscopiche, diffusi negli ambienti marini e d’acqua dolce, dalla superficie fino a grandi profondità (11.000 metri sotto il livello del mare), che non entrano in rapporto con il fondo per tutto il loro ciclo vitale (oloplancton) o per parte di esso (meroplancton); sono dotati di scarsa capacità di movimento autonomo e i loro spostamenti sono generalmente legati al movimento delle correnti e dei venti. Il plancton di superficie è costituito in massima parte da alghe unicellulari; inoltre sono presenti molti organismi animali come protozoi, celenterati, crostacei e stadî larvali di vertebrati e altri invertebrati. In base alle dimensioni si distinguono macroplancton, mesoplancton, microplancton e nannoplancton. Nell’economia del mare e delle acque dolci il plancton riveste un’enorme importanza nelle catene alimentari, sia come produzione primaria (il fitoplancton), sia come produzione secondaria (lo zooplancton). TAV.