placet
plàcet s. m. [verbo lat., 3a pers. sing. del pres. indic. di placere «piacere» (quindi: «piace», cioè si approva, si consente)]. – 1. Nel linguaggio giur., termine con cui, prima del Concordato con la Santa Sede del 1929, si esprimeva l’assenso dell’autorità civile a determinati atti dell’autorità ecclesiastica affinché diventassero efficaci nell’ambito del territorio nazionale (v. anche placitazione). 2. Per estens., nell’uso com., approvazione, consenso, permesso: chiedere, ottenere, negare, concedere il p.; non te la posso mandar subito, perché aspetto il p. del Chiarini (Carducci).