pistacchio
pistàcchio s. m. [dal gr. πιστάκιον; cfr. lat. pistacium]. – 1. Albero della famiglia anacardiacee appartenente al genere Pistacia (lat. scient. Pistacia vera), alto fino a 5 m, con foglie di solito composte da tre foglioline, fiori di color porpora, dioici, riuniti in pannocchia, frutti simili a quelli dell’olivo, giallastri o rossigni, contenenti un seme aromatico, dolce e tenero. 2. a. Il seme del frutto del pistacchio, di colore verde chiaro, ricoperto da una pellicola violacea, che contiene zucchero e più del 50% di grassi; si mangia fresco o secco e, per il suo delicato sapore, è usato nella confezione di dolci, gelati, farce, salse: gelato di (o al) pistacchio; dolce con p. canditi; caramelle al pistacchio. Olio di pistacchio, liquido di colore giallo-verde, ottenuto per spremitura dei pistacchi comuni, usato per confetture. Usate in passato, soprattutto nella poesia burlesca, le locuz. fig. non valere un p. (non valere niente), non curarsi un p. (non curarsi affatto) e sim.: Colui non par che si curi un pistacchio Perché Frusberta [cioè la spada di Rinaldo] gli levi del pelo (Pulci). b. Con funzione appositiva, invar., color pistacchio, verde pistacchio, particolare tonalità di verde chiaro, simile a quella dei cotiledoni del seme del pistacchio: un raso color p.; una camicetta verde pistacchio.