pista rossa
loc. s.le f. Insieme di elementi indiziari che individuano una matrice terroristica riconducibile all’estrema sinistra extraparlamentare. ◆ Dietrologia e polverone spionistico parevano alleati in una congiura permanente che sembrava garantire delicati equilibri geopolitici. Pista rossa, anarchica, nera, di Stato e ora internazionale, amerikana. (Filippo Ceccarelli, Stampa, 1° luglio 2001, p. 3, Interno) • Provenienti da settori opposti della magistratura – [Gherardo] Colombo da Magistratura democratica, [Piercamillo] Davigo dai conservatori di Magistratura Indipendente – i due colleghi furono decisivi per dare veste giuridica e spessore probatorio all’irruenza investigativa di [Antonio] Di Pietro. La squadra, rinforzata dall’ingresso di Francesco Greco per le indagini economiche e di Paolo Ielo per la «pista rossa», iniziò a perdere pezzi già nel dicembre 1994, con le dimissioni di Di Pietro. (L. F., Repubblica, 18 marzo 2005, p. 29, Cronaca) • Nel gennaio del 1980, i primi arresti. Bruno Fantuzzi, laurea in sociologia a Trento, che nel ’75 era stato espulso dal Pci come estremista. Un suo amico, Mario Nutile, fotografo. Le confessioni in cella di un pentito calabrese mandano in carcere anche Antonio Di Girolamo, accusato di aver premuto il grilletto. Si indaga pure su Toni Negri. Si evoca il triangolo della morte. Si ipotizza che il giudice Emilio Alessandrini sia stato eliminato da un commando di Prima Linea, composto da ex militanti di Lotta continua, perché aveva scoperto la «pista rossa» del caso Campanile. Otto mesi dopo, tutti gli arrestati tornano in libertà per mancanza di indizi. (Aldo Cazzullo, Corriere della sera, 1 novembre 2007, p. 21, Commenti).
Espressione composta dal s. f. pista e dall’agg. rosso.
Già attestato nel Corriere della sera del 17 settembre 1992, p. 17, Commenti (Maurizio Caprara).