piramide
piràmide s. f. [dal lat. pyrămis -ĭdis, e questo dal gr. πυραμίς -ίδος, nome d’origine incerta, connesso in età ellenistica col greco πῦρ «fuoco», e considerato come allusivo alla forma delle piramidi, assomigliata a quella della fiamma, larga alla base e terminante a punta]. – 1. Imponente monumento tipico dell’antico Egitto, la cui forma è quella del solido geometrico che da tale monumento ha preso il nome, generalm. destinato a coprire o a contenere la camera sepolcrale di un faraone, o comunque collegato con questa: è normalmente una costruzione a base quadrata con quattro facce laterali triangolari, inclinate e convergenti al vertice; il tempio funerario era generalmente posto in corrispondenza della faccia rivolta a est ed era circondato da navi interrate, che si riteneva potessero servire al faraone nell’aldilà, e collegato, da una strada rialzata, a un altro tempio posto a una quota più bassa; la struttura è costituita da tre parti (il nucleo centrale, composto di blocchi di calcare disposti a gradoni, i massi di riempimento e il rivestimento in granito), che si ritiene venissero costruite simultaneamente, uno strato orizzontale alla volta; all’interno si trovano una o più camere sepolcrali con relativi corridoi d’accesso opportunamente chiusi e occultati dopo la cerimonia funebre. Le piramidi più note e grandiose d’Egitto sono quelle di Cheope, di Chefren, di Micerino, di cui la maggiore è la prima, alta originariamente 146,62 m (ora 137 m). Battaglia delle P., la prima importante battaglia (1798) di Napoleone durante la campagna d’Egitto, che lo vide vincitore sui Mamelucchi. P. precolombiane, monumenti a forma piramidale, di dimensioni anche maggiori di quelle delle piramidi egizie, proprî dei centri precolombiani dell’America Centr. e Merid.; in partic., p. a gradini, costruite da Aztechi e Maya, terminanti in alto con una piattaforma su cui sorgeva un tempio. 2. a. In geometria, poliedro avente per facce un poligono (detto base) e i triangoli (facce laterali) che congiungono i lati di questo con un punto (vertice) fuori del piano della base: p. triangolare, quadrangolare, ecc. (a seconda del numero dei lati della base); p. retta, regolare; la distanza del vertice dalla base è detta altezza. Le piramidi godono di notevoli proprietà: per es., il volume di una piramide è uguale a un terzo del volume di un prisma con la stessa base e la stessa altezza; in ogni piramide il numero dei vertici è uguale al numero delle facce. In cristallografia, è una delle forme semplici che possono presentare i cristalli dei sistemi trigonale, tetragonale, esagonale e rombico. Tronco di p., poliedro ottenuto tagliando una piramide secondo un piano parallelo alla base e asportando la piramide compresa fra tale piano e il vertice. b. A piramide, come locuz. agg. e avv., a guisa di piramide, in forma simile a quella della piramide: disposizione, sistemazione di oggetti a p.; sacchi ammucchiati a p.; anche in senso fig.: gerarchia, struttura, organizzazione a piramide. 3. estens. a. Insieme di elementi disposti in modo da formare una figura somigliante a quella della piramide: una p. di casse, di scatole, di libri. b. Nel linguaggio sport., esercizio ginnico (detto anche p. umana) in cui un atleta sale con i piedi sulle spalle di uno o due altri. In partic., nell’alpinismo, metodo applicato nelle ascensioni su tratti di pareti rocciose senza fessure o appigli: uno degli scalatori dopo essersi bene assicurato, fa salire un compagno di cordata sulle sue spalle, in modo che possa raggiungere un appiglio e conficcare un chiodo in una fessura situata in alto (si possono avere anche piramidi di tre o quattro scalatori). c. Organizzazione criminale, diffusa spec. in alcuni paesi (come l’Albania o come quelli risultanti dalla dissoluzione della Jugoslavia) negli anni ’90 del Novecento, che prometteva mendacemente grandi guadagni ai piccoli investitori inducendoli a consegnarle i proprî risparmî e a impegnarsi a procurare un certo numero di altri clienti. 4. In usi e in locuz. tecniche, oggetto, formazione, o anche rappresentazione grafica, la cui figura assomiglia a quella di una piramide. a. In arboricoltura, forma di allevamento di alberi (pero, melo) potati in modo che dal fusto verticale, alto da 3 a 5 m, si dipartono rami principali che in basso sono più lunghi e divergenti, mentre, a mano a mano che si va verso il vertice della pianta, diminuiscono in lunghezza e divaricazione. b. In geografia fisica, piramidi di erosione (o di terra), rilievi che si originano sui versanti montuosi o collinosi, costituiti da rocce debolmente resistenti, per l’azione principalmente delle acque meteoriche, le quali scavano nella massa rocciosa numerosi solchi, che, approfondendosi, finiscono per isolarne delle parti a forma grossolanamente piramidale. c. In marina, uno dei tre elementi dei segnali di lontananza, costituito da due armature metalliche triangolari rivestite di tela dipinta di nero, che s’intersecano ad angolo retto così da assumere a distanza la forma di piramide. d. In anatomia umana, nome dato per similitudine ad alcune formazioni anatomiche, anche microscopiche: piramidi di Malpighi, le masse di forma conica che, in numero da 10 a 12, caratterizzano la sostanza midollare del rene; piramidi di Ferrein 〈ferẽ′〉, elementi costitutivi della sostanza corticale del rene, in prolungamento delle piramidi di Malpighi, costituiti da un complesso di 50-100 tubuli uriniferi a decorso rettilineo e strettamente addossati; p. anteriori, o semplicem. piramidi, formazioni del midollo allungato poste ai lati della linea mediana, costituite da fibre nervose del sistema piramidale; piramide del cervelletto, porzione rilevata del verme inferiore del cervelletto. e. In statistica, p. delle età (o p. della popolazione), particolare rappresentazione grafica della distribuzione dell’età della popolazione di una data zona (di solito di uno stato) in un dato anno. P. sociale, rappresentazione grafica della curva dei redditi, la cui denominazione deriva dal fatto che, di regola, il numero degli individui aventi un dato reddito decresce al crescere di quest’ultimo. f. In scienza dell’alimentazione, p. alimentare o degli alimenti, schema (consistente in una piramide sezionata orizzontalmente in più strati, dalla base al vertice) utilizzato per visualizzare le proporzioni degli alimenti da assumere. g. In ecologia, p. ecologica o trofica, rappresentazione grafica della struttura trofica di un ecosistema o di una catena alimentare (v. catena, n. 9): a ciascun livello trofico corrisponde un blocco di grandezza proporzionale alla quantità di energia in esso accumulata (p. delle energie), o al numero di organismi in esso contenuti (p. degli organismi) o alla massa degli individui che lo popolano (p. delle biomasse); il consumo di una notevole porzione dell’energia disponibile a ciascun livello per il sostentamento degli organismi contenuti nel livello superiore determina la diminuzione progressiva dell’energia (e generalm. del numero di organismi e della biomassa), dando origine alla struttura piramidale. La base della piramide è quindi costituita dai produttori primarî (organismi vegetali autotrofi), mentre i livelli successivi sono, nella rappresentazione generalm. adottata, individuati nei consumatori primarî (organismi vegetariani), consumatori secondarî (organismi carnivori), consumatori terziarî (superpredatori), ecc. Dim. piramidétta. TAV.