piombatura
s. f. [der. di piombare2; cfr. lat. tardo plumbatura]. – 1. Lo stesso che impiombatura, cioè l’operazione, il modo del piombare (o impiombare) e anche, in senso concr., il piombo che serve a ricoprire una superficie, o a riempire una cavità, o a rendere più pesante e stabile un oggetto, un sostegno, ecc. In partic., la formazione di un sottile strato di piombo su metalli al fine di proteggerli dall’azione aggressiva di agenti chimici: si effettua per immersione dell’oggetto nel piombo fuso miscelato con stagno e antimonio, oppure, mediante l’elettrolisi, provocando la deposizione di piombo sull’oggetto stesso che funziona come catodo. 2. Nell’attrezzatura della pesca con amo e lenza, serie di piombini (v. piombino2) disposti lungo la lenza per equilibrarla o appesantirla. 3. Nel linguaggio marin., sinon. di impiombatura, cioè il modo di collegare a pari le estremità di due cavi.