pigolare
v. intr. [lat. pop. *piulare (nel lat. class. pipilare, e anche pipiare, pipire), di origine onomatopeica; cfr. la forma piolare (insieme con i der. piolìo, piolóne) di alcune zone della Toscana, lo spagn. piular e il fr. piauler] (io pìgolo, ecc.; aus. avere). – 1. Con riferimento a pulcini o uccelli di nido (e anche talvolta, più genericam., a uccelli adulti), mandar fuori la voce sotto forma di piccoli gridi acuti e frequenti: i pulcini seguivano la chioccia pigolando; i passerotti pigolano sul tetto; il suo nido [della rondine uccisa] è nell’ombra, che attende, Che pigola sempre più piano (Pascoli). 2. Per estens., di persone, e spec. di bambini, lamentarsi, piagnucolare: gli stomachi sono digiuni, e ci sono tante bocche di ragazzi lì aperte a pigolare (Pratolini); in senso spreg., lamentarsi con tono monotono e noioso, o chiedere con insistenza noiosa e importuna.