picco s. m. [da una radice onomatopeica ✻pikk-] (pl. -chi). - 1. (geogr.) [parte più alta di un monte, se è isolata e aguzza] ≈ guglia, pinnacolo, pizzo. ⇑ cima, vetta. ● Espressioni: andare (o colare) a picco → □; mandare a picco → □. ▲ Locuz. prep.: fig., a picco [con moto o direzione verticale] ≈ a perpendicolo, a piombo, a strapiombo. 2. (fig.) [momento di massima frequenza o intensità di un fenomeno: il p. di ascolto di un programma radiofonico] ≈ acme, apice, climax, (lett.) meriggio, vertice. □ andare (o colare) a picco 1. [finire sott'acqua verticalmente] ≈ affondare, sprofondare. 2. (fig.) [di impresa, non riuscire] ≈ (fam.) andare a gambe all'aria (o in malora), fallire. ↔ andare a gonfie vele, fallire. □ mandare a picco 1. [far andare sott'acqua, detto di navi] ≈ affondare, inabissare, mandare a fondo. 2. (fig.) [far fallire un affare e sim.] ≈ affondare, mandare a fondo. ‖ sabotare.