piatto2
piatto2 s. m. [uso sostantivato dell’aggettivo]. – 1. a. Recipiente di forma circolare con fondo piatto o incavato e orlo più o meno espanso e rilevato, in cui si dispongono, si servono e si mangiano le pietanze: p. piano (o assol. piatto), con i bordi poco rialzati; p. fondo (o scodella, region. fondina), con fondo più incavato, per servire minestre, zuppe, brodi e sim.; p. da portata, di formato più grande, tondo o ovale, per servire le pietanze in tavola; p. da frutta, da dolce, di dimensioni più piccole; p. di ceramica, di porcellana; p. di peltro, d’argento (oggi per lo più solo decorativi); p. di plastica, di carta, da gettare via dopo l’uso; lavare, asciugare i p.; cambiare il p. dopo ogni portata; un servizio di piatti da 12, cioè per 12 persone a tavola; fig., offrire qualcosa su un p. d’argento, a condizioni vantaggiosissime. Hanno la stessa forma i piatti, di ceramica o di legno, dipinti, stemmati, talora anche intagliati, destinati a essere appesi alle pareti con funzione decorativa. b. La quantità di cibo contenuto in un piatto: un p. di spaghetti; un p. d’insalata; prendi almeno un p. di minestra calda. 2. estens. a. Cibo preparato, vivanda: un p. semplice, casalingo, elaborato, ricercato, esotico; p. freddi, caldi; p. tipico, caratteristico di un paese, di una città, di una regione; p. misto, con diverse pietanze; p. del giorno, nei ristoranti e nelle trattorie, la pietanza che viene preparata e servita in un determinato giorno della settimana. b. Ciascuna portata di un pranzo: primo p., costituito da pasta asciutta o minestra; secondo p., la pietanza (generalm. carne o pesce) che viene servita dopo il primo piatto (spesso piatto è sottinteso: lo vuoi il primo?; cosa desidera di secondo?; io il primo lo salto, passo direttamente al secondo); p. forte, la portata più sostanziosa di un pranzo o di una cena (e, fig., la parte più importante, più interessante di uno spettacolo, la parte migliore del repertorio di un artista, e sim.); p. unico, preparazione culinaria composta da più elementi serviti in un’unica portata, tali da comporre, nel loro insieme, un pasto completo (con altro senso, vivanda che, in alcuni servizî di ristorazione, o in mense e pensioni, è uguale per tutti i clienti o commensali, senza possibilità di scelta in un menù). c. Fig., non com., p. del (o di) buon viso, del buon cuore, di buona cera, accoglienza improvvisata e modesta, ma cordiale e spontanea: devono onorare la mia povera tavola alla buona: ci sarà un p. di buon viso (Manzoni). 3. fig. a. Nel linguaggio dei giocatori di carte, tutto il denaro della posta messa in gioco, che si tiene solitamente in un piatto al centro del tavolo: fare, vincere un p. ricco; il p. piange, espressione consueta per indicare che qualche giocatore non ha versato la sua posta; piatto!, dichiarazione del giocatore che punta una somma corrispondente a quella presente in quel momento nel piatto. b. P. cardinalizio, appannaggio annuo, somministrato mensilmente dall’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica, che il papa concede ai cardinali residenti in Roma e in servizio della S. Sede (in questo caso, con l’aggiunta di una piccola somma integrativa), oppure in pensione. 4. Nome di varî oggetti a forma di disco o di lamina piatta: a. Strumento musicale a percussione a suono indeterminato costituito da un disco di bronzo con cupola centrale; i piatti vengono usati a coppie – battuti l’uno contro l’altro in posizione verticale mediante due impugnature di cuoio (piatti da banda) o, nelle orchestre jazz e di musica leggera, mediante meccanismo a pedale (charleston) – oppure singolarmente, percuotendoli con bacchette o altro (p. sospeso); p. chiodato, piatto forato lungo la circonferenza e munito di ribattini di stagno che vibrano creando un sottofondo costante; p. cinese, con cupola originariamente a pomodoro (e oggi, per lo più, a tronco di cono) e vario andamento della superficie, che si flette verticalmente a circa 10 cm dal bordo. b. P. portadischi, v. portadischi. c. In legatoria, ciascuna delle due parti (p. anteriore, p. posteriore) costituenti la legatura del libro: è formata, in genere, dal quadrante (in passato realizzato in legno, oggi per lo più di cartone), rivestito all’esterno dalla coperta (che può essere di carta, di pelle o di altri materiali), mentre sulla sua faccia interna è incollata la carta di guardia o controguardia. d. Negli apparecchi di distillazione, ciascuno dei dispositivi dotati di fori (p. forati) o, più spesso, di campanelle (p. a campanelle), sui quali si realizza il contatto fra il liquido e il vapore. e. P. idrostatico, apparecchio per la regolazione automatica della profondità d’immersione dei siluri e delle torpedini subacquee: è costituito da una lamina elastica la cui deformazione, sotto la pressione esercitata dall’acqua, è trasmessa, mediante sistemi di leve, ai timoni di profondità dei siluri o al congegno di arresto delle torpedini. f. P. vibrante, dispositivo impiegato per trasmettere vibrazioni di adeguata frequenza alle casseforme dei getti in calcestruzzo, allo scopo di provocare un maggiore assestamento dell’impasto e ottenere così una maggiore compattezza delle strutture. 5. Nello sport del baseball, la lastra pentagonale di gomma bianca che contrassegna la casa-base e sulla quale si pone il battitore quando, al turno di battuta di ciascuna squadra, il lanciatore gli indirizza la palla. ◆ Dim. piattino (v.), piattèllo (v.); accr. piattóne; pegg. piattàccio.