piastra1
piastra1 s. f. [estratto dal verbo impiastrare]. – 1. Lastra piuttosto robusta di metallo, di pietra o d’altro materiale; è termine generico, usato, con varie specificazioni, per indicare dispositivi diversi: a. Anticam., ciascuna delle lamine di metallo con cui si formavano le armature; per estens., l’armatura stessa: un guerriero in piastra e maglia. b. Ognuna delle lastre metalliche, a superficie piana o anche curva (piastre di corazza o semplicem. corazze), che unite o saldate insieme costituiscono la protezione di navi, opere di fortificazione, osservatorî, carri armati, autoveicoli blindati, ecc. c. Nella scienza delle costruzioni, nome delle lastre piane soggette a forze perpendicolari alla superficie media (per es., i solai piani realizzati con solette di cemento armato appoggiate o incastrate lungo i bordi, le paratoie metalliche soggette alla spinta idrostatica, ecc.), e anche di taluni elementi impiegati in varî campi delle costruzioni e aventi funzioni e caratteristiche diverse: p. di collegamento, di appoggio o di ripartizione, di rivestimento o di protezione, di carico o di sostegno; p. nodali, piastre di ancoraggio, ecc.; piastre di armamento, quelle interposte tra rotaia e traversina nei binarî ferroviarî e tranviarî. d. Nelle antiche armi da fuoco portatili ad avancarica, robusto pezzo di lamiera di ferro che serviva a portare l’acciarino; era fissato all’arma mediante viti passanti attraverso il fusto e impanate a una lamina generalmente traforata o cesellata. A seconda delle caratteristiche degli acciarini e delle particolarità dovute alle varie scuole artigiane si distinguevano: p. a ruota, alla fiorentina, alla romana, a focile, a due fuochi, ecc.; ancora oggi, è usato talvolta il dim. piastrina per designare il pezzo di lamiera ormai diffusamente chiamato cartella, che nelle attuali doppiette fa da supporto e protegge l’acciarino. e. Parte in vista della serratura, piana o lavorata, dietro la quale è disposto il meccanismo. f. Altro nome del versoio (o orecchio) dell’aratro. g. Nelle cucine di tipo economico a legna o a carbone, e in quelle elettriche, disco, generalmente di ghisa di qualche mm di spessore, che è riscaldato nella parte inferiore direttamente dalla fiamma o da un riscaldatore elettrico e sul quale si appoggiano le pentole, o, in talune preparazioni, la vivanda direttamente. Anche l’utensile da cucina in ghisa, di forma circolare o rettangolare, dello spessore di qualche mm, che si pone sul fornello o è riscaldato elettricamente per arrostire vivande varie. h. Nei veicoli ferroviarî, p. di guardia, sinon. di parasale. i. In elettrotecnica, p. di un accumulatore, lo stesso che elettrodo; p. di terra, lo stesso che dispersore. l. P. tubiera: lastra metallica di rame (di spessore da 20 a 30 mm) o di acciaio dolce (di spessore da 8 a 15 mm), che forma la parte anteriore del forno delle locomotive a vapore (o delle caldaie di tipo analogo), nella quale sono mandrinati i tubi di fumo che sono percorsi dai prodotti della combustione; analogam., sono così chiamate le piastre terminali alle quali sono fissati i tubi degli scambiatori di calore a fascio tubiero. m. P. vibrante: tipo di vibratore impiegato per il costipamento dei getti di calcestruzzo cementizio. n. In termotecnica, ciascun elemento di un tipo di scambiatore di calore, detto appunto scambiatore di calore a piastre (v. scambiatore). o. In alcuni strumenti a percussione, quali la celesta, lo xilofono, il vibrafono, la marimba, ecc., ciascuno dei corpi vibranti (lamine o barrette metalliche o lignee), disposti in successioni intonate, che producono il suono quando sono percossi. p. Nei sistemi di registrazione magnetica (di suoni, segnali o dati), l’unità che comprende la sezione meccanica di trascinamento del nastro, le testine di cancellazione e scrittura-lettura, i relativi comandi e circuiti di controllo, con esclusione degli amplificatori, i quali generalmente costituiscono un’unità distinta del sistema. 2. In biologia, nome di alcune formazioni che all’esame macroscopico o microscopico hanno l’aspetto di una piastra: a. P. cribrosa, in botanica, lo stesso che placca cribrosa (v. cribroso e placca). b. P. equatoriale, in citologia, figura della metafase mitotica, costituita dai cromosomi che si dispongono su un piano all’equatore del fuso. c. P. laterale, in embriologia, la porzione laterale o inferiore del foglietto mesodermico dell’embrione dei cordati, corrispondente all’ipomero. d. P. motrice, in neurofisiologia, lo stesso che placca motrice (v. placca, n. 6 b). 3. In microbiologia, p. di Petri (detta anche capsula di Petri, dal nome del batteriologo ted. J. R. Petri, 1869-1927), contenitore di vetro o di plastica trasparente di forma circolare, chiuso da un coperchio di diametro leggermente maggiore. ◆ Dim. piastrèlla, piastrina, e piastrino m.; accr. piastróne (v. le singole voci).