pianificazione
pianificazióne s. f. [der. di pianificare, ricalcato sull’ingl. planning]. – 1. In senso generico, formulazione di un piano o programma, spec. di carattere economico: p. aziendale, commerciale; p. dell’attività di ricerca, ecc. Con sign. specifico e più corrente, il complesso di interventi organici dello stato nell’economia, realizzati sulla base di un piano pluriennale, al fine di stimolare e guidare lo sviluppo della produzione, sia attraverso una rigida regolamentazione di ogni settore della vita economica (già tipica dei paesi socialisti detti appunto a economia pianificata), sia attraverso un sistema più flessibile di erogazioni e investimenti pubblici e incentivazioni fiscali e creditizie (frequente nelle cosiddette economie miste di mercato dei paesi industrializzati dell’Occidente): teoria e pratica della p.; tecniche, modelli di p.; p. regionale, nazionale; uffici di pianificazione. Pur non avendo un sign. sostanzialmente diverso da programmazione, il termine è stato usato di preferenza, nella pubblicistica politica ed economica, con riferimento alle economie collettivistiche, riservandosi il termine programmazione per le politiche economiche proposte e attuate nei paesi occidentali. 2. estens. a. P. urbanistica, organizzazione dei centri di insediamento (città e nuclei rurali), volta a controllare e programmare le destinazioni d’uso del suolo e la distribuzione sul territorio di infrastrutture e servizî. b. P. territoriale, programmazione tesa a tutelare il patrimonio naturale e storico-artistico, a coordinare le più significative infrastrutture di interesse nazionale e a individuare le nuove aree di sviluppo residenziale e produttivo. c. P. familiare, controllo responsabile dello sviluppo familiare ai fini del benessere della famiglia (ed eventualmente della società), realizzato attraverso l’adeguata utilizzazione dei sistemi di controllo delle nascite.