pialla
s. f. [lat. pop. *planŭla, dim. del lat. tardo plana «pialla» (propriam. femm. sostantivato dell’agg. planus «piano1»)]. – 1. Utensile per la lavorazione a mano del legno (detto anche piallone), usato per lisciare e spianare e, talvolta, per scanalare e profilare: è costituito da un largo scalpello piatto (ferro) portato da un ceppo parallelepipedo di legno duro o metallo, in cui è disposto obliquamente, dentro una feritoia, serrato da un cuneo, con il filo tagliente più o meno sporgente dalla faccia inferiore del ceppo (suola): p. limatrice (o lima), tipo speciale di pialla la cui suola è costituita da una lama d’acciaio munita di numerosi piccoli fori con risalti taglienti. In similitudini: una pianura piatta e uniforme, come se ci fosse passata sopra la p.; c’è passata la p. di san Giuseppe, detto pop. (oggi poco com.) a proposito di donna che ha il petto liscio, con seno poco sviluppato. 2. In paletnologia, nome dato dagli studiosi a uno strumento litico, di cui si ignora la precisa destinazione, ottenuto ritoccando lungo uno dei margini una grossa scheggia o un nucleo. ◆ Dim. piallétta, e piallétto m. (v.), piallettina, e piallettino m.; accr. piallóne m. (v.).