pesta
pésta s. f. [der. di pestare (o femm. sostantivato di pesto); v. anche pista]. – 1. a. Orma, impronta lasciata sul terreno da animali o persone; è usato quasi esclusivamente al plur.: i cacciatori seguono le p. della selvaggina; improvvisamente le p. dell’animale si persero nel bosco; le p. dei fuggitivi erano ben visibili nella neve; essere sulle p. di qualcuno, fare indagini per trovarlo, esserne sulle tracce (la polizia è sulle p. dei banditi); in senso fig., calcare, seguire le p. di qualcuno, conformarsi al suo modo di pensare e d’agire, seguirne l’esempio, imitarlo. b. Nell’ippica, l’insieme delle orme successive che il cavallo lascia sul terreno dopo averlo percorso: p. rettilinea, curvilinea, ecc.; p. semplice o doppia, a seconda che le orme dei piedi posteriori si sovrappongano o no a quelle dei piedi anteriori. c. non com. Il fatto di pestare il terreno camminando e il rumore che ne deriva: gli Achei palpitavano già d’ogni piccola pesta (Pascoli); stavolta non potevo aver dubbi: era una p. umana, che con sorda eco il cunicolo in pendio ripercoteva di parete in parete (Landolfi). 2. ant. Ressa, calca, e anche colpo, botta (inferti con le armi). 3. In senso fig., al plur., situazione difficile, pericolosa e sim., nelle locuz.: essere, trovarsi, rimanere nelle p.; mettere, lasciare qualcuno nelle p., nei pasticci, nelle difficoltà: per fuggir il castigo se n’andò alla patria sua, lasciando il suo scolare, come si dice, nelle p. (Galilei).