pertinenza
pertinènza (ant. pertenènza) s. f. [der. di pertinente]. – 1. a. L’esser pertinente: non c’è p. fra la domanda e la risposta; il quesito ha scarsa p. col tema del dibattito; in partic., nell’uso burocr., essere di p. di, essere di competenza, di spettanza: la materia è di p. del prefetto; le questioni amministrative non sono di p. di questo ufficio; per estens., nel linguaggio com., con tono per lo più enfatico, è di mia, di tua, di sua p., spetta a me, a te, a lui: cucinare non è di mia pertinenza. b. non com. Appartenenza, diritto di proprietà o di possesso: una certa casa di p. d’un tal Moscarda (Pirandello); beni di pubblica p., di proprietà comune, dello stato; enfatico o scherz.: questi libri sono di mia p., e guai a chi li tocca. 2. Con valore concr., ciò che pertiene, spetta, è connesso con altra cosa. In partic., nell’uso giur., la cosa mobile o immobile destinata in modo durevole a servizio o ornamento di un’altra cosa, che normalmente è immobile, per destinazione effettuata dal proprietario della cosa principale e da chi ha su essa un diritto reale (se non è espressamente disposto il contrario, il regime giuridico delle pertinenze segue quello del bene principale cui afferiscono): vendere uno stabile, acquistare un fondo rustico, con tutte le sue pertinenze.