perseguitare
v. tr. [formato per sovrapposizione di perseguire e seguitare] (io perséguito, ecc.). – 1. Compiere una serie di azioni volte tutte a danno altrui, per ragioni politiche o religiose (v. persecuzione) o per altri motivi: i cristiani furono perseguitati nei primi secoli dell’Impero; p. gli avversarî politici, gli Ebrei, i fuorusciti; crede che tutti gli vogliano male e lo perseguitino. In senso fig., affliggere, tormentare, non concedere tregua: le disgrazie lo perseguitano; un pensiero assillante mi perseguitava; non basta ... alla sorte p. un pover’uomo fino a rendergli la vita impossibile (Pirandello); nella forma passiva: esser perseguitato dalla sfortuna, dalla malasorte, dal destino avverso. Con tono iperb., molestare, infastidire con atti o discorsi continui, insistenti: p. qualcuno con domande, richieste, preghiere; è perseguitato dai creditori. 2. ant. a. Proseguire, continuare. b. Inseguire, incalzare cercando di raggiungere: non altramente a fuggir cominciarono che se da centomilia diavoli fosser perseguitati (Boccaccio). ◆ Part. pass. perseguitato, anche come s. m. (f. -a), chi è, o è stato, oggetto di una persecuzione: perseguitati politici, razziali; i perseguitati ci sono stati davvero durante il fascismo (Cassola).