pero
péro s. m. [lat. pĭrus]. – 1. a. Albero della famiglia rosacee (Pirus communis), coltivato per il frutto (v. pera), alto fino a 12 m, con foglie più arrotondate di quelle del melo, finemente dentate, glabre e coriacee, verdi superiormente, chiare di sotto, e fiori bianchi o rosei riuniti in corimbo terminale. Pero selvatico o perastro (lat. scient. Pirus communis ssp. piraster), arbusto spinoso, comune nell’Europa centr. e orient. e nell’Asia occid., che, coltivato, può raggiungere i 18 m. b. Locuzioni tosc.: andare, salire sui p., o su per i p., parlare con ricercatezza, esprimersi con enfasi, comportarsi in modo affettato e sim.; fare pero, stare ritto reggendosi in equilibrio su un piede solo o anche, non com., muovere i primi passi senza esser sorretto, riferito a bambini. 2. Il legno del pero, pesante, duro e compatto, di colore rossastro, facilmente lucidabile e inattaccabile dai tarli: è usato per strumenti musicali, lavori di tornitura, ecc. 3. P. cotogno, altro nome del cotogno. 4. P. corvino (o, secondo altri testi, p. cervino), arbusto delle rosacee pomoidee (lat. scient. Amelanchier ovalis), diffuso nell’Europa centro-merid. dove vive su rocce calcaree o in radure boschive per lo più montane, ed è anche coltivato nei giardini per la ricca fioritura; ha foglie ellittiche o quasi rotonde, dentate, con pelosità persistente sulla pagina inferiore, fiori bianchi, lanosi all’esterno, frutti rotondeggianti lunghi alcuni millimetri, nerastri, mangerecci. 5. P. avocado, altro nome dell’avocado (v.).