pera
péra s. f. [lat. pĭrum (plur. pĭra)]. – 1. a. Il frutto del pero, pomo di forma caratteristica, più o meno allungata (definita genericam. piriforme, e con più precisione, nelle sue varietà, cidoniforme, doliforme, maliforme, ovoidale, ecc.), con residuo di calice all’estremità, detto calicetto: ha buccia di color verde, giallo, chiazzato di rosso o più o meno rugginoso, polpa fondente oppure croccante in cui sono sparsi numerosi granelli duri, dati da sclereidi, e semi racchiusi a 2 a 2 in cinque logge. Le diverse qualità (p. bergamotta, butirra, cosima, decana, kaiser, ruggine, spadona, William, ecc.) vengono consumate al naturale, in conserve, gelatine, marmellate, sciroppi, o essiccate per preparare il sidro: sbucciare, mangiare una p.; p. cotte, al forno o lessate, un tempo anche vendute da venditori ambulanti. Proverbî e locuz. proverbiali: al contadino non far sapere quant’è buono il cacio con le p. (con varianti region.); quando la p. è matura convien che caschi, la cosa verrà da sé, quando sia stata preparata opportunamente e senza fretta; cadere come una p. cotta, addormentarsi di colpo, per grande stanchezza, o anche innamorarsi improvvisamente e violentemente, oppure cadere con facilità in un inganno; cascare come le p. cotte, con allusione a grave morìa. b. Pera avocado, il frutto dell’avocado, albero della famiglia lauracee. c. P. di terra, uno dei nomi comuni dell’erba apio (v. apio1). d. Essenza artificiale di pera, l’acetato di isoamile, così detto per il marcato odore di pera. e. Locuz. aggettivale a pera, a forma di pera, cioè a forma oblunga con un’estremità piuttosto prominente: naso, testa a pera; in senso fig., sconclusionato, mal fatto, sciocco: discorso, ragionamento a pera. 2. Genericam., oggetto la cui forma ricorda quella di una pera; in partic.: a. Tipo di interruttore a pulsante, più spesso indicato con il dim. peretta (v.). b. Pompetta di gomma per clisteri, anche questa più nota come peretta (v.). c. Nel linguaggio del pugilato, denominazione del punching-ball di tipo americano. d. Nell’uso pop. scherz., la testa umana: grattarsi la p., in segno di perplessità o preoccupazione. e. Pera d’angoscia (fr. poire d’angoisse), strumento di tortura consistente in un arnese di ferro a forma di pera che si conficcava in bocca al torturato e, con l’aiuto di una molla, si dilatava in modo tale da provocare la massima apertura delle mascelle, con conseguente senso di soffocamento e talvolta anche rottura della mandibola. f. Nel gergo dei tossicodipendenti (prob. per estens. del sign. 2 b), iniezione di droga, spec. di eroina: lei dev’essere di quelli che credono che la periferia si chiama così perché tutti si fanno le p. (Stefano Benni). ◆ Dim. perétta (v.), perina (v. perina1); spreg. perùccia; accr. peróna; pegg. peràccia.