pensioneide
s. f. (iron.) L’infinita saga della riforma delle pensioni. ◆ nuovi orizzonti di perversione previdenziale si stagliarono all’orizzonte dopo che alle pensioni autonome (per complicare la giungla) e a quelle di finta invalidità vennero a sommarsi quelle baby. Protagonista della pensioneide italiana diventò così la bidella-tappezziera di Messina: nata nel 1951, operaia in una tappezzeria a 15 anni, poi supplente bidella nel 1977 ed entrata nel ruolo nel 1982, dopo quattro mesi presentò la domanda di pensione e con il dovuto ricongiungimento smise di lavorare a 31 anni. (Filippo Ceccarelli, Stampa, 9 luglio 2003, p. 5, Interno) • Allora, di fronte all’infinita Pensioneide, il socialista [Rino] Formica sbottò: «I nostri nipoti ci malediranno». Ma stavolta, si spera di mettere un punto fermo. (Mario Ajello, Messaggero, 8 luglio 2007, p. 1, Prima pagina).
Derivato dal s. f. pensione con l’aggiunta del suffisso -eide.