penombra
penómbra s. f. [dal fr. pénombre, che riprende il lat. mod. (Keplero) penumbra, comp. del lat. paene «quasi» e umbra «ombra»]. – Condizione intermedia tra l’ombra e la luce; scarsità di luce: la p. del bosco; la tenda, abbassata, teneva la stanza in una discreta p., in una p. riposante; tutta la casa era immersa nella p.; nella p. non riuscivo a distinguere bene gli oggetti; restare, rimanere nella (o in) p., in senso fig., non mettersi in evidenza, rimanere in disparte: non le piace apparire, preferisce restare nella penombra (ma più com. in ombra, nell’ombra). Con sign. più preciso, in ottica, p. (o mezzombra), la zona di graduale passaggio dalla luce netta all’ombra che si forma su uno schermo quando tra una sorgente luminosa non puntiforme e lo schermo viene interposto un corpo opaco; per estens., anche zona di brillanza inferiore ad altra contigua. In astronomia, con riferimento al fenomeno dell’eclissi, la regione che circonda il cono d’ombra, e dalla quale è possibile osservare un’eclissi parziale.