pendere
pèndere v. intr. [lat. pendēre «pendere», confuso per la coniugazione con pendĕre «sospendere, pesare»] (pass. rem. pendéi o pendètti; part. pass., non com., penduto; aus. avere). – 1. a. Essere sospeso, essere attaccato in alto per un’estremità in modo tale che l’altra estremità tenda verso il basso, per effetto della forza di gravità: dal soffitto pendevano numerosi lampadarî; i frutti pendevano dai rami; i quadri pendono dalle pareti; la spada che pendeva sul capo di Damocle; dal collo a ciascun pendea una tasca (Dante). Di altri oggetti, essere sospesi orizzontalmente per un tratto più o meno lungo, in modo che ricadano al basso due estremità, oppure essere sostenuti in modo da scendere con movimento ondeggiante o continuo: dal soffitto pendevano festoni di fiori; una magnifica stola di visone le pendeva dalle spalle. b. Per estens., in usi letter. e poet., essere sollevato da terra in posizione sovrastante, pur senza essere sospeso dall’alto: E tu [luna] pendevi allor su quella selva, Siccome or fai, che tutta la rischiari (Leopardi). Anche, di persone e più spesso di animali, sporgersi o muoversi sul ciglio di un dirupo: Quanto giova a mirar pender da un’erta Le capre, e pascer questo e quel virgulto (Poliziano). c. In senso fig., nell’espressione p. dal labbro, dalle labbra, meno com. dalle parole di qualcuno, ascoltare con grande attenzione e interesse ciò che uno dice, anche per significare ostentata deferenza e passiva sottomissione (cfr. l’analogo uso di essere, stare sospeso). d. Con altro uso fig. (anche qui analogam. a quello di essere, restare sospeso), di operazione che resta interrotta, e più spesso di questione che è ancora indecisa: dimesse ed interrotte Pendon l’opere tutte (Caro); ancora la quistion pende, quale di loro preporre all’altra si debba, e sia migliore (Bembo); la causa pende ancora dinanzi alla Corte d’appello. e. Sovrastare, incombere, detto di pericolo imminente e sim.: una grave minaccia pendeva sul loro capo. f. letter. Dipendere, procedere, derivare: Altri so che n’avria più di me doglia, La cui salute dal mio viver pende (Petrarca); Va sempre affissa al caro fianco, e pende Da un fato solo l’una e l’altra vita (T. Tasso). 2. a. Essere inclinato, deviare dalla linea verticale: Qual pare a riguardar la Carisenda Sotto ’l chinato, quando un nuvol vada Sovr’essa sì, ched ella incontro penda (Dante); il muro pende da questa parte; il quadro pende un poco a sinistra; si reggeva ritto senza p. né da un lato né dall’altro. In altri casi, deviare rispetto a un piano orizzontale, essere in declivio: Intra Tupino e l’acqua che discende Del colle eletto dal beato Ubaldo, Fertile costa d’alto monte pende (Dante); vedere da che parte pende la bilancia, da quale parte sta per traboccare e, in senso fig., a favore di chi sta per risolversi una questione, una controversia e sim. b. fig. Inclinare, propendere con l’animo e con l’azione in un senso o nell’altro: ha seguito sempre una politica di centro senza p. né a sinistra né a destra; pende piuttosto verso il sì che verso il no; non sapeva ancora da che parte pendesse la vittoria. c. ant. Tendere (di colori, sapori e sim.): i capegli suoi pendevano in rosso (Machiavelli). ◆ Part. pres. pendènte, anche come agg. e s. m. (v. la voce).