paywall
s. m. inv. Nei siti Internet di giornali, pubblicazioni accademiche e simili, sistema che limita l'accesso a determinati contenuti, fruibili soltanto a pagamento; usato anche in funzione di agg. ◆ Dalla modalità paywall, che blocca l'accesso all'area di un sito riservata agli abbonati a un servizio a pagamento, all'hashtag di Twitter, il cancelletto (#) anteposto a una frase o una parola che permette la ricerca di post in argomento. (Massimo Arcangeli, Repubblica.it, 15 dicembre 2009, Spettacoli & Cultura) • [tit.] Sun e Telegraph online a pagamento: il "paywall" scatta dopo i venti articoli. (Repubblica.it, 28 marzo 2013, Tecnologia) • Dall’11 giugno prossimo il sito della Bild - uno dei più importanti quotidiani tedeschi nonché uno dei più venduti d’Europa - introdurrà un paywall per una serie di contenuti online. Soltanto una parte degli articoli e dei servizi del sito saranno a pagamento, mentre altri continueranno a essere consultabili gratuitamente, come per esempio le notizie principali. (Post.it, 28 maggio 2013, Media).
Dall'ingl. paywall, a sua volta composto dal v. (to) pay ('pagare') e dal s. wall ('muro, barriera').