patronato
s. m. [dal lat. tardo patronatus -us «condizione di patrono»]. – 1. Nel diritto romano, rapporto personale che si stabilisce, in seguito alla manumissione, fra il manumittente (patrono) e il manomesso (liberto), e da cui scaturiscono diritti e doveri per entrambi. 2. Per estens., appoggio, assistenza, protezione (anche solo nominale) concessi spec. a iniziative sociali o culturali: giornata, festa, manifestazione organizzata sotto l’alto p. del presidente della Repubblica. Anche, nome di varie istituzioni benefiche aventi lo scopo di esercitare assistenza e protezione su determinate categorie di persone: p. per i figli dei carcerati; p. scolastico, ente associativo, istituito in ogni comune allo scopo di assistere gli alunni delle scuole elementari, anche fuori dell’ambito scolastico e oltre il periodo d’apertura delle scuole, con la fornitura gratuita di libri, quaderni, oggetti di cancelleria, indumenti e medicinali, ecc. (divenuti di competenza regionale dal 1972, tali enti sono stati soppressi nel 1977, e le loro funzioni sono state attribuite ai comuni); consiglio di p., ente costituito un tempo presso ogni tribunale, con funzioni di assistenza ai liberati dal carcere e alle famiglie dei detenuti, trasferite ora agli enti locali. 3. Nel diritto canonico, privilegio legale che compete ai fondatori di chiese, cappelle o benefici, o ai loro aventi causa, e che si concreta soprattutto in un diritto di collazione di un ufficio ecclesiastico.