patografico
agg. Che ricostruisce le caratteristiche patologiche di un personaggio storico, sulla base di testimonianze biografiche e delle sue stesse opere. ◆ [Sigmund] Freud non incoraggerà il progetto di un saggio su [Friedrich] Nietzsche, soprattutto perché [Stefan] Zweig azzarda un accostamento culturale tra il filosofo e il fondatore della psicoanalisi, e Freud è terrorizzato che si possa indagare su di lui in modo patografico. A torto, perché in realtà Zweig vede la follia di Nietzsche come una metafora della tragedia tedesca. (Luciana Sica, Repubblica, 6 aprile 2000, p. 46, Cultura) • Supporre che la nostalgia sia una virtualità antropologica fondamentale è più che lecito: è la sofferenza che l’individuo subisce per effetto della separazione, quando continua a dipendere dal luogo e dalle persone con cui aveva stabilito i suoi primi rapporti. La nostalgia è una varietà del lutto. […] La vera novità introdotta con l’invenzione della parola nostalgia è insomma l’atteggiamento risolutamente descrittivo (patografico) nei riguardi del sentimento così designato. (Jean Starobinski, trad. di Stefano Salpietro, Repubblica, 29 marzo 2008, p. 54, Cultura).
Composto dal confisso pato- aggiunto all’agg. grafico.