patetico
patètico agg. [dal lat. tardo pathetĭcus, gr. παϑητικός, der. di πάϑος «sofferenza»] (pl. m. -ci). – 1. a. Di opera, situazione, episodio, atteggiamento e sim. che suscitano un sentimento di malinconica commozione, di mestizia, di compassione, di pietà: un dramma, un romanzo, un film p.; il p. appello di una madre ai rapitori del figlio; la p. conclusione di una vicenda; una scena veramente p.; attore specializzato nelle parti patetiche. Anche, che tende artificiosamente a commuovere, eccessivamente sentimentale: assumere atteggiamenti p., pose p., una espressione p.; parlare in tono p., con voce p.; declamare con accenti p.; rivolgere sguardi p.; e con riferimento alla persona stessa: quanto sei patetico oggi!; in tono iron., è stato veramente p. (o ha fatto una figura veramente p.), di chi si è comportato in maniera non idonea in una particolare circostanza, così da suscitare commiserazione; anche come sost., spec. nella locuz. fare il p.: smettila di fare il patetico!, o la patetica! b. Sostantivato con valore neutro, qualsiasi elemento o complesso di elementi che commuova o tenda a provocare commozione: la ricerca del p.; in partic., dare, cadere nel p., far degenerare l’espressione del sentimento in sentimentalismo. c. Sostantivato al femm., Patetica, titolo comunem. dato alla sonata per pianoforte in do minore op. 13 (1798) di L. van Beethoven e alla sesta sinfonia in si minore op. 74 (1893) di P. J. Čajkovskij. 2. In anatomia, nervo p., altro nome del nervo trocleare; è così detto perché innerva il muscolo oculare grande obliquo la cui contrazione provoca la roteazione del globo oculare in basso e all’esterno, contribuendo a conferire al viso un’espressione «patetica». ◆ Accr. pateticóne (f. -a), generalm. come sost. (per lo più iron.), di chi abitualmente assume pose languide e sentimentali o colora i suoi discorsi di una struggente malinconia. ◆ Avv. pateticaménte, in modo patetico, con sdolcinato sentimentalismo: recitare, declamare pateticamente; atteggiarsi pateticamente a vittima.