parvolo
pàrvolo s. m. (f. -a) e agg. [dal lat. parvŭlus: v. pargolo]. – Variante di pargolo, rispetto a cui è forma di tono anche più letter., e ormai ant. Come sost.: a la mia guida Mi volsi, come parvol che ricorre Sempre colà dove più si confida (Dante); qua mostrando Verran le madri ai p. le belle Orme del vostro sangue (Leopardi). Come agg.: tra ’l gelo antico S’affaccia la vïola e disasconde Sua p. beltà (Carducci). ◆ Dim. parvolétto, pargoletto, infante: Fede ed innocenzia son reperte Solo ne’ parvoletti (Dante); Laudate, parvoletti, il Signor vostro (Pulci).