particolarizzare
particolariżżare v. tr. [dal fr. particulariser, der. di particulier «particolare»]. – 1. non com. Particolareggiare, precisare o descrivere minuziosamente, nei particolari: nell’ultimo mio scritto io dichiarai più a lungo, particolarizzai più per minuto ... i vizi del sistema rosminiano (Gioberti); con uso assol. o intr., scendere in particolari. 2. Rendere specifico, ricondurre a casi particolari (in contrapp. ora a universalizzare ora a generalizzare); come intr. pron., particolarizzarsi, nel linguaggio filos., farsi (da universale o generale) particolare, applicarsi a casi singoli e particolari. Analogam., nel linguaggio scient., esplicitare la forma che un principio, una legge, un’equazione di carattere generale assumono quando venga considerato un certo caso particolare: per es., in matematica, p. i coefficienti di un’equazione, p. l’enunciato di un teorema, ecc. In logica matematica, applicare un quantificatore esistenziale a una forma enunciativa (v. quantificatore). ◆ Part. pass. particolariżżato, raro per particolareggiato, anche come agg.: questo particolarizzato dettaglio me ne risparmia altri che avrei dovuto fare (Spallanzani).